domenica 1 marzo 2015

Il Figlio Del Mattino

L’Imperatore.

La Saggezza della Sovranità e della Bellezza, e il loro originatore; la Sfera dello Zodiaco che agisce, attraverso l'Ariete, sul Sole, e inizia la Primavera.
Significato nella divinazione
Guerra, conquista, vittoria, lotta, ambizione.
Difetto
Rabbia, Impazienza
Pregio
Ardore, Slancio, Coraggio.

troviamo qui le grandi forze energizzanti, com’é indicato dalle varie sfumature di rosso. Si può notare che le Vie rosse rimangono tali su tutti i piani (Assiah, Yetzirah, Briah, Aziluth), e variano solo le sfumature. Cosi la carta di Aries, l’Imperatore, il Pioniere, il Generale, ha un bordo sangue e cremisi carico, rosso, vermiglio puro o rosso fiamma ardente. Egli é Ho Nikias, il Vincitore, ardente, appassionato, impetuoso, apoteosi di Marte, in amore e in guerra. E' il positivo maschile, come l’Imperatrice e il positivo femminile.

15) INTELLETTO CHE SOSTIENE (SEKHEL MAAMID). Consapevolezza Stabilizzante. Si chiama così poiché sostiene l’essenza della creazione con una nube pura, e i maestri della meditazione hanno detto che é una nebbia, com’é scritto : "e il suo vestito é nebbia" (Giobbe 38,9).
La “He” quinta lettera dell'alfabeto é associata a questa via,ha il valore numerico di 5.
Mattino = BQR = 302 = 5 = Marte, ♂ = Aries
Il nome "figlio del Mattino" si riferisce allo sgorgare dell'Ariete da Chochmah, che é l'Alba del Cosmo verso Tiphereth, il Figlio per eccellenza. É conosciuto anche come Sole del Mattino e Capo fra i Possenti. Potremmo anche chiamarlo il Figlio di Chockmah con ragione. É il più ardente e impetuoso fra tutti i Signori delle Vie. Porta molto in avanti ma non molto a lungo.

Nell'Ordine del Sole l'Ardore é un concetto particolarmente importante:
L'ardore proviene dal Sole ed è la qualità prima dell'adepto. Fuoco, entusiasmo, vitalità e coraggio sono sinonimi di Ardore.
Ogni membro dell'Ordo Solis dimostra tutto il suo Ardore nella battaglia così come nella vita quotidiana. Guardiano dell'Ardore è il Guardiano del Fuoco. Egli incita i fratelli che si lascino andare a sconforto, avvilimento o melanconia, riaccendendo il Sacro Fuoco dentro di loro. A tale scopo egli officia un semplice rituale: di notte, preleva un rametto acceso dal fuoco e lo scuote in faccia al fratello intonando il Motto; di giorno egli si serve di uno specchio per proiettare i raggi del Sole negli occhi del fratello.
Se l'ardore si spegne l'adepto si considera "in sonno". Per i suoi scopi il Guardiano del Fuoco può chiedere al Custode del Corno dell'Aurora di suonare lo strumento.
La rappresentazione visibile dell'Ardore è il fuoco che arde al centro del Campo che per l'appunto è chiamato Ardore. L'Ardore deve essere acceso al calare delle tenebre e bruciare per tutta la notte.
La Regola
Da Chockmah, verso il basso si partono due vie d'Ardore.
L'Ariete e il Toro, di cui parleremo fra poco.
Il primo espande l'Ardore nel Mondo, il secondo lo custodisce dentro di se.
Il Figlio del Mattino quindi espande l'ardore in maniera visibile, porta le energie esplosive di Chockmah verso lo Splendore di Tiphereth. Si tratta quindi di un Ardore improntato all'azione, all'espressione. È l'apoteosi del Guerriero spirituale.
La carta tradizionale é nota come “Imperatore”.
Compito dell'Imperatore spirituale é di stabilire il Regno dei Cieli in Terra.

venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà anche in terra come é fatta in cielo.
Matteo 6:10

Per questo egli, il Generale divino, parte con le sue armate e stabilisce un Regno la cui capitale é Eliopoli, la Città del Sole situata in Tiphereth.

Lo spirito della Fenice, il Gran Maestro dell'ordine in Assiah trova le sue radici qui.
Quando l'Ordine appare in Assiah é necessario che sia stabilito da un condottiero nella situazione politica del tempo.
Occorre non confondiamere il ruolo del Gran Maestro dell'Ordine, Fenice, con quello del Maestro della Guerra, che si trova più in basso sull'albero.
Questa é la Via di Fenice mentre il conflitto di Geburah lo possiamo ritrovare nella Via del Signore degli Eserciti dei Potenti, così come il ruolo del Maestro della Guerra. Tuttavia il conflitto é uno strumento, la distruzione di Shiva che precede la creazione di Braham nella tradizione vedica.
Questa carta ha quindi degli elementi in comune con il Signore degli Eserciti dei Potenti (la Torre, vedi) ma é contemporaneamente diversa.
In primis la lettera ad essa associate, la He, ha valore di numerico di 5 che é il numero di Geburah. Poi l'Ariete é un segno di Fuoco retto da Marte, che é la Potenza che regola il Signore degli Eserciti dei Potenti.
Tuttavia la guerra del Figlio del Mattino é la Grande Guerra Santa mentre quella del Signore degli Eserciti dei Potenti é solo la Piccola Guerra Santa.
La Grande Guerra Santa é quella che combattiamo contro noi stessi nel tentativo di elevarci sempre di più.
Dal punto di vista tradizionale1, ció che conferisce alla guerra il suo valore, é che essa simboleggia la lotta che l'uomo deve condurre contro i nemici che sono dentro di lui, cioé contro tutti gli elementi in lui contrari all'armonia e all'unità. Quindi l'avversario esterno non é che una rappresentazione dell'avversario interiore. La ragione d'essere della guerra é quindi la pace, nel senso di armonia interiore, ubbidienza al principio luminoso intimo (in sanscrito jivatman). Da notare che in arabo le parole pace (es-salam) e sottomissione al principio luminoso (el-islam) hanno la stessa radice. La guerra esteriore é quindi la Piccola Guerra Santa mentre quella interiore é la Grande Guerra Santa secondo la terminologia islamica. In questi tempi oscuri questi concetti vengono usati per motivazioni politiche di bassa lega che portano giovani a uccidere innocenti, donne e bambini in nome della Guerra Santa. Si tratta di una perversione del concetto che deve essere condannata fermamente. Coloro che usano questi concetti per i loro fini materiali dovrebbero essere condannati da tutti gli esponenti di qualunque spiritualità.
Il Generale cosmico dell’Ariete, invece, si esercita nella Grande Guerra Santa mentre combatte la piccola. Le moltitudini interiori in fermento (gli eserciti di Hod e Netzach) che stanno sotto il suo comando non lo fanno. Sono loro a combattere la piccola guerra, che diventa meschina e fine a se stessa quando non vi é un principio superiore che la guidi.
E non parliamo dell'assenza di Generali, Ammiragli e quant'altro. Giacché questi non sono mai sazi di potere.

Poi si dirigerà verso le isole e ne prenderà molte; ma un generale farà cessare la sua arroganza e la farà ricadere addosso a lui.
Daniele 11:18
Chi é che prende le isole?
Un condottiero.
E un altro generale lo combatte.
Un altro.
O forse lo stesso.
Ma senza un esercito un Generale non sarebbe tale.
Egli ha bisogno di queste forze e loro di lui. Non cadiamo quindi nel facile spiritualismo del ributtare la materia e la materialità come inferiore.

Perché vuoi entrare nel Tempio?
Perché in me si agita lo spirito della falena.
Liber Aleph, Rito di iniziazione al Cerchio interno

é questo spirito di Falena, questo Ardore inspiegabile e insaziabile che attrae verso la Luce costituisce il Grande incantesimo che crea bellezza dalla bruta energia.
L'ardore va e viene e non conosce fissa dimora, ne bisogna investigare troppo sulla sua natura o provenienza come dimostra la storia che segue:
La strada fangosa
Una volta Tanzan ed Ekido camminavano insieme per una strada fangosa. Pioveva ancora a dirotto.
Dopo una curva, incontrarono una bella ragazza, in chimono e sciarpa di seta, che non poteva attraversare la strada.
«Vieni, ragazza,» disse subito Tanzan. Poi la prese in braccio e la portò oltre le pozzanghere.
Ekido non disse nulla finché quella sera non ebbero raggiunto un tempio dove passare la notte. Allora non poté più trattenersi. «Noi monaci non avviciniamo le donne» disse a Tanzan «e meno che meno quelle giovani e carine. È pericoloso. Perché l'hai fatto?».
«Io quella ragazza l'ho lasciata laggiù» disse Tanzan. «Tu la stai ancora portando con te?»

(101 storie Zen, 14)

Il gesto “impulsivo” del Maestro spinto da compassione si esaurisce alla sua conclusione, nulla rimane dopo che le scintille del fuoco si sono spente.
Questo é l'Ariete.
Fin quando esso é connesso alla Fonte Inesauribile del Fuoco
La Grande Guerra Santa conosce molti caduti, in essi l'ardore si spegne per sempre e cadono in un sonno senza speranze. Sono gli imperatori Oscuri, Figli del Tramonto e schiavi dell'orgoglio.

Rappresentante storico di questa via nei suoi aspetti positivi come in quelli negativi é Alessandro Magno. Alessandro, oltre ad essere uno dei piú grandi generali conquistatori della storia, veniva spesso rappresentato con corna di ariete. Le corna gli venivano dalla sua permanenza nel tempio di Zeus Ammone a Menfi.
In un altro esempio nella Bibbia leggiamo che Giosué, grande generale, sconfisse e uccise cinque re Amorrei, fermando il Sole stesso per avere tempo di compiere il massacro. Sembra che Il Figlio del Mattino, riceva un diretto “aiuto divino” nella sua azione

11 Mentre essi fuggivano dinanzi ad Israele ed erano alla discesa di Bet-Coron, il Signore lanciò dal cielo su di essi come grosse pietre fino ad Azeka e molti morirono. Coloro che morirono per le pietre della grandine furono più di quanti ne uccidessero gli Israeliti con la spada. 12 Allora, quando il Signore mise gli Amorrei nelle mani degli Israeliti, Giosuè disse al Signore sotto gli occhi di Israele:
«Sole, fèrmati in Gàbaon e tu, luna, sulla valle di Aialon».
13 Si fermò il sole e la luna rimase immobile finché il popolo non si vendicò dei nemici.
Giosué 10
Ogni intervento celeste che serva la rabbia é da considerare con cautela. Vi sono potenti entitá che hanno ispirato, e ispirano, la guerra. Ma essa non é a fini di elevazione piuttosto per mantenere prigionieri i vinti come i vincitori.
Nel testo Apocalisse Aliena il tema dell'intervento fisico di entitá non umane negli affari é affrontato in dettaglio.

Il Figlio Del Mattino é la prima via diagonale che passa l'Abisso. Intendiamo con Vie diagonali quelle che passano da un pilastro laterale a quella centrale, mentre le vie reciproche, come la Figlia dei Possenti, sono quelle che attraversano l'albero orizzontalmente, passando dal Pilastro della Grazia a quello della Severità.
Essedno diagonale non discende "puro" come la Sacerdotessa Della Stella D'argento. Benché vada verso il centro dell'albero reca le tracce dello "squilibrio" di Chockmah.

La Sacerdotessa porta lo spirito del Sole in Tiphereth, ma é il Figlio del Mattino che lo infiamma, che gli da quella scintilla che ce lo rende visibile.
Senza la sua azione in Assiah l'astro più splendente del nostro firmamento sarebbe solo un ammasso potenziale di gas di idrogeno.
É qui, nella regione di Tiphereth che iniziano le azioni e i pensieri a cui siamo più abituati, quelli della realtà quotidiana, così lontane dal mondo empireo dell'essere puro che si trova al di là dell'Abisso.
E quindi anche i difetti per esempio la Collera.

Un giorno un discepolo, volendo dimostrare la sua preparazione, disse a Dokuon:
"La mente, Buddha e gli esseri senzienti, in fondo, non esistono. La vera natura dei fenomeno é il vuoto. Non c'é nessuna realizzazione, nessuna illusione, nessun saggio, nessuna mediocrità. Non c'é nessuno che dia e niente che si riceva".

Dokuon, che stava fumando in silenzio, non fece commenti. Tutt'a un tratto colpì il discepolo con la sua pipa di bambù. Questo fece arrabbiare moltissimo il giovane.

"se niente esiste" domandò Dokuon "da dove viene questa collera?"
101 storie zen, 93

La collera é quella dell'Energia non trattenuta e dell'Orgoglio irrefrenabile.
La parte squilibrata di questa Via.
Il condottiero che non sopporta che qualsiasi cosa si frapponga fra lui e i suoi obbiettivi.
Ma se questa energia esiste in noi é inutile negarla o sopprimerla piuttosto incanalarla. Il Guerriero non é il Prete benché entrambi siano necessari nella dinamica dell'Albero della vita.

La carta tradizionale
L'immagine della carta tradizionale raffigura un imperatore in armatura, seduto su un trono con simboli di ariete.
La He é la prima lettera della “formula del tetragrammatron” che incontriamo. L'unica che viene ripetuta nella Formula IHVH. é assegnata a Binah, via assolutamente femminile. Ma la cosa interessante é che la HE é la madre della VAU. Vediamo come questo si applica al nostro discorso sull'Ardore: é il Signore dell'Ariete (lettera HE) che genera e racchiude quello del Toro (lettera VAU) associato al Papa nelle carte tradizionali.
L’Imperatore é quindi superiore al Papa.
Lungi da noi il voler riprendere la medievale diatriba fra l'Imperatore e il Papa. Qui siamo su un piano assolutamente differente. L'Ardore é un concetto espansivo, parlare di un ardore conservato, trattenuto é come esprimere un ossimoro un controsenso.

Possiamo immaginare il Figlio del Mattino (HE) come un fuoco violento che brucia troppo rapidamente mentre il Mago degli Dei Eterni (VAU) é la brace ardente che il mattino dopo brucia sotto la cenere e continuerà per ancora lungo tempo. Ma destino di questa brace é quello di ricevere nuovo impulso in maniera da potere ridiventare fiamma espressa.
Esiste un profondo legame fra l'Imperatore e Venere, come prova il globo sormontato dalla croce che stringe nella mano sinistra (nell'immagine il concetto é stato separato fr globo e scettro), che é appunto il simbolo di Venere (♀). Inoltre lo scettro che la carta tradizionale pone nella destra dell’Imperatore altri non rappresenta che il Fallo.
La carta dell'Ordine del Sole
Nella carta dell'ordine troviamo una figura a prima vista curiosa.
Ci aspetteremmo un potente guerriero o un sovrano, e invece troviamo una figura leggiadra.
Un giovane uomo alato, incorniciato da una finestra sembra uscire dalle acque, in cui si riflette. Intorno a lui svolazzano uccelli simili a colombe, l'uccello della Pace Vera. Un esame attento ci svela il simbolismo.
L'immagine rivela gioventú, ispira l'alba, l'inizio di una nuova espressione. La lettera He, in Ebraico significa finestra, raffigurata nell'immagine.
In tutta la Bibbia la parola é spesso associata all'idea del guardare attraverso. La finestra é l'apertura di un orizonte, un varco da cui entrano luce, aria e soprattutto informazioni. Ma é un varco da cui si puó anche passare se ve ne é la necessità.

Formula del Cuore del Figlio del Mattino:
Ed ecco che il Figlio del Mattino attraversa l'Abisso… passando in maniera dalla Finestra, risparmiando così il percorso del deserto (questa potrebbe essere una “non convenzionale” formula del Cuore).
Messe da parte ardite ambizioni metafisiche potremmo più semplicemente riassumere tutto nel motto: “Chi mi ama mi segua!” Seguito dall’ordine di carica del condottiero.

Effetti della formula: trasmettere entusiasmo attraverso l’esempio, promuovere nuove idee, anche in ambito intellettuale (brain storming).

Formula dell'Onore del Figlio del Mattino:
La formula dell'Onore é invece una Visione. Non vi é passaggio ascendente che il pellegrino possa compiere per accedere alla città di Aurorade senza prima passare il sentiero della Stella d'argento.

Effetti della formula:la Visione della Fonte Vera dell'Ardore sta alla radice del suo contenimento e della sua armonizzazione. Da usare quando si é precipitosi o pregni d’ira o in generale per contenere l’eccitamento (anche sessuale).
Associazioni:
attività creative dirompenti (concept pubblicitario).

Scena Magica
Una brulla e desertica pianura si estende innanzi ad un maestoso altopiano.
Dirupi scoscesi si ergono a baluardo naturale dell’immenso bastione roccioso.
E’ l’aurora e la fioca luce del mattino é attenuata da una rada foschia.
Nella pianura si trovano migliaia di tende: ancora dormiente, una antica legione é accampata dal crepuscolo dell’età dell’oro.
I soldati non sanno nemmeno perché si trovano in questo luogo, lo hanno dimenticato.
Per secoli hanno combattuto, lottando anche tra loro.
Un tempo risplendevano scintillanti nelle loro corazze, ora le armi sono arrugginite e spuntate, le armature ammaccate, i mantelli logori e scuri.
Poche sentinelle stanche e infreddolite sorvegliano il passo di “He”, una stretta gola che taglia in due l’altopiano, avvicendandosi da tempo immemore con i propri compagni.

Un fragore dapprima impercettibile poi gradualmente sempre più intenso desta loro dal torpore.
Dalla gola viene ora un rombo assordante.
Poi come un fiume in piena che rompe gli argini, un torrente di fuoco si riversa sulla pianura allargandosi a ventaglio all’uscita del passo.
Sono cavalieri, migliaia di cavalieri e ciascuno regge in mano una torcia.
La formazione si ricompone assumendo le sembianze d’una Fenice.
Un immane uccello di fuoco giunge per ghermire la sua preda.
Le sentinelle gettano al suolo le armi e si danno alla fuga, gemendo per la paura.
Pochi guerrieri si levano dalle tende per assistere attoniti alla scena.
In testa alla legione di fuoco un fanciullo.
Il suo nome é Aries.
D’oro é la sua armatura, rosso vermiglio il suo mantello, bianca la sua cavalcatura.
Sul capo reca un elmo sormontato da corna circonvolute.
Nel suo furore egli appare bellissimo.
Con voce innocente esclama:
Levata ho la mia spada per il regno di Levante.
Con essa libererò la Città del Sole.
E attraverso essa la Bellezza illuminerà il Mondo.
Così venga il tuo regno;
Sia fatta la tua volontà in Cielo come in Terra.”
I cavalieri intonano allora il “Dies Irae” all’unisono.
La Fenice si avventa sull’accampamento riducendo uomini ed equipaggiamenti ad un ammasso di detriti senza forma...

Più a est ai confini tra Terra e Cielo é ancora l’aurora.
L’armata si arresta nei pressi d’una città un tempo meravigliosa ma ora abbandonata.
L’Imperatore smonta da cavallo e solitario si avvia verso le porte della città.
Uno dei Generali gli si rivolge:
Mio Signore non v’é posto per noi al sicuro tra quelle mura?
Aries senza voltarsi replica in tono energico:
No!
Non v’é posto qui per la vostra Piccola Guerra.
Tornate indietro a vegliare il passo.
Ma attenti o l’Ira del Signore vi disperderà!
Detto ciò attraversa la soglia.
Le porte si serrano alle sue spalle per sempre.
All’esterno i generali schiavi dell’orgoglio si dividono.
Alcune schiere si preparano a darsi battaglia l’un l’altra, altre partono a cercar bottino, altre ancora dirigono verso l’altopiano nel regno del crepuscolo eterno.
Ma adesso verso est coloro che si voltano scorgono un globo d’oro e fuoco levarsi all’orizzonte: Eliopoli!
Fratello F.


1 In tutte le tradizione Guerriere, a partire da quella cavalleresca fino a quella giapponese, ricorre questo concetto.

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