sabato 20 dicembre 2014

La Battaglie dei Carri III: gli eserciti schierati

In quel giorno i due eserciti si schierarono l'uno contro l'altro, potentemente armati e variamente corazzati.

La Lega di Giustizia schierava poco piú di ventimila seguaci provenienti da Begaruh, Narim, Kulma e Satod.

Al centro dello schieramento stavano i guerrieri di Begaruh sui loro carri da battaglia. Addestrati fin dalla nascita all'arte micidiale della guerra sorridevano sotto i loro elmi impenetrabili, sicuri della vittoria.
Piú che sul loro numero, che era infatti assai ridotto, contavano sulla perfetta disciplina e la superiorità delle loro macchine .

Questi carri erano il fulcro della potenza di Begaruh: tirati da tre cavalli, trasportavano un auriga e un combattente. Rossi come il fuoco erano, in omaggio al sangue, con dorate bordure che scintillavano nel sole che sorgeva. Fatti di metallo potevano resistere a frecce o peggio.
Su di essi i guerrieri interamente coperti di acciaio con aguzze lance sembravano i Messaggeri della Vendetta.

Le nere sacerdotesse di Narim stavano appartate, sull'ala sinistra in una formazione compatta. Di numero meno di trecento, i loro capelli bianchi erano l'unica luce che spezzasse l'oscuritá del gruppo. Non era mai stato folto il numero di quelle delle tre isole, ma colui il quale avesse calcolato la loro forza su questo fatto avrebbe scoperto con orrore di errare. Grandi infatti erano i poteri di queste elfe che avevano consacrato la vita alla disciplina interiore. Erano protette da leggere armature di scaglie ricoperte di rune e simboli.


I Monaci di Satod erano alla destra di Begaruh. Simili alle sacerdotesse nei loro intenti differivano nei mezzi. Non avevano altre armi che le loro mani ne' altra armatura che i loro stessi corpi. Si muovevano flessuosi come gatti in caccia della preda.

I Diecimila nani di Kulma stavano poderosi sull'estrema ala destra. Tozzi e ben piantati sulla terra che amavano. Le lunghe barbe rossicce erano intrecciate di gemme e fiori di cristallo.

In tutto la Lega poteva contare su 23 mila armati.
La formazione della Lega di Giustizia era sbilanciata a favore dell'ala destra dove si trovavano i diecimila di Kulma insieme a ottomila di quelli di Satod.


Si contrapponevano loro i quasi cinquantamila prodi del Sodalizio dello Splendore. Gli abitanti di Aurorade, Ludageh, Desio e Mieleim. Eran di numero piú del doppio di quelli della Lega e ribollivano come mare in tempesta che volesse spazzare un fuscello ridicolmente posto in fronte a lui.

Il grosso dell'armata era formato dagli abitanti di Aurorade, ventimila indisciplinati combattenti, animati da selvaggia furia. Altissimi, con i capelli ribelli e i petti poderosi esposti al sole erano armati di lunghi spadoni.

Accanto a loro stavano gli gnomi di Ludageh. Benché intervenuti in gran numero non amavano la guerra e la battaglia. Preferendo, e di di gran lunga!, il conviviale banchetto che segue all'intelligenza del commercio allo spreco di risorse del massacro. Avevano portato con se grandi catapulte e baliste con cui speravano di sconfigger il nemico da sicura distanza.
Ciascuno di loro era armato di una piccola balestra e di una corta daga.

Le amazzoni di Mieleim, in numero di 7000, erano a sinistra dei Berseker. Bianche di pelle e rosse di capelli. Tatuate sul viso e sul seno sprezzante. Armate di lunghi archi colorati corteggiavano la morte con passione.


All'estrema destra dello schieramento, infine, accanto agli Gnomi vi erano i leggeri cacciatori di Desio. Per nulla a loro agio sotto il sole sorgente vestivano di cuoio e portavano corte lance da caccia.

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