sabato 13 dicembre 2014

La Battaglia dei Carri II: la Settima conferenza di Eliopoli

Benché oggetto del contendere fosse il potere, e solo quello, ognuna delle alleanze aveva forgiato Parole Altisonanti e Concetti Grandiosi dietro cui mascherarlo.

La Lega di Giustizia voleva per Onirikon un imperio forte, come un pugno guantato di ferro. Esso avrebbe garantito la Sicurezza e l'Eguaglianza che di certo avrebbero condotto alla Felicitá.

“Non possiamo permettere che i Duchi ritornino!” tuonó l'Abate Generale di Desio durante la Settima conferenza di Eliopoli “inoltre per staccarci dai loro usi e i misfatti che questi generarono dobbiamo fare Giustizia. Che coloro che si sono arricchiti durante gli anni Oscuri, come questi Gnomi di Ludageh, distribuiscano immediatamente quelli Ori ai poveri di Onirikon.”
I mercanti di Ludageh manifestarono sonoramente quanto stimassero la proposta con grande disturbo per i nasi di tutti quanti.

Il Sodalizio dello Splendore insisteva sulla Libertá.
“La libertá di Spirito e Corpo come quella di Commercio“ replicó il Primo Mercante di Ludageh durante la stessa conferenza “è parte dell'insegnamento che il Grande Re ci ha portato.”

In effetti tutti i delegati della conferenza parlavano di questo saggio insegnamento benché nssuno concordasse sul suo significato.

“Se proprio dobbiamo staccarci da qualcosa, che sia quella rigidezza malvagia che durante gli Anni Oscuri sì tante torture ci inflisse!” continuó Ludageh.

Dai banchi della Lega i levarono dei ruggiti.

“...Che quelli di Begaruh abbandonino le loro pratiche mortifere e si dedichino ad attività di Commercio e Arte!”continuó il Primo Mercante imperterrito ” Che i Monaci di Satod inizino finalmente a godere liberamente della Vita e le Sacerdotesse di Narim entrino nella Luce dello Splendore!”

Le parole degli uni scivolavano come pioggia sulla pietra delle argomentazioni degli altri ma lasciavano segni deturpanti che non potevano rimanere senza risposta. Infine le parole divennero acute e ferenti fino a quando non fu più tempo di parole.


Gli ambasciatori, dopo avere abbandonato la conferenza, entrarono furenti nelle cittá rispettive e ne fuoriuscirono seguiti da armate.

Poiché il Sodalizio schierava piú truppe riuscí a spingere i soldati della Lega in una vasta pianura circunata da verdi colline fra Narim e Begaruh.


Qui si fermarono attendendo l'alba dell'indomani per attaccare.

1 commento:

  1. Comincia a prendere corpo la SToRia.
    è pesante meditare su quanto scrivi:"Benché oggetto del contendere fosse il potere, e solo quello, ognuna delle alleanze aveva forgiato Parole Altisonanti e Concetti Grandiosi dietro cui mascherarlo", ma quello è il movente del nostro io piccolo.

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