Benché avessero subito
perdite spaventose, 9000 di quelli di Auorade resistevano
coraggiosamente alla pressione dei Nani. Tuttavia questi erano
pesantemente corazzati e passo dopo passo conquistavano terreno. Gli
Auroradei rischiavano nuovamente di essere schiacciati.
quando quello spirito
indomabile, che giá era stata la rovina loro e del Sodalizio si
risveglió.
Si rizzò uno di essi e
ad alta voce declamò:
“Fratelli, che
vogliamo forse morire lentamente, ad uno ad uno? Non siamo forse noi
i Figli del Danzatore, consacrati alla scintilla volante?
Se anche la battaglia
fosse persa…
Non preserviamo la
nostra vita inutile! Lanciamoci giú per la collina in uno slancio di
generosità”.
“Chi sei tu che parli
cosí?” gli chiesero. “Abbiamo seguito il Gran Derviscio nella
rovina. Non seguiremo adesso te, senza conoscerti. ”
“Non ho nome, ancora”
rispose quello “perché vissuto non sono prima. Sono nato nell’alba
di sangue di questo giorno e non mi sgomento prima della sua fine di
lasciare questo mondo. Ma prima che io lo lasci, fratelli, avró un
nome.”
Li guardó con occhi di
fuoco e drizzando la spada al cielo disse:
“Io saró il figlio
del Mattino, colui nelle cui mani il Sole è come una Spada. E voi mi
ricorderete.”
E cosí detto si
scaglió contro i nani corazzati.
Come se quelle parole
avessero lavato via la sconfitta e la morte, i Berseker lo seguirono,
rompendo l’accerchiamento come un incontenibile fiume in piena.
I Nani, che giá si
vedevano la vittoria in pugno, non si aspettavano la carica e non
ressero l’impatto. Rotolarono giú dalla collina e molti di loro
non si rialzarono.
Colpiti dalla furia di
Aurorade voltarono le spalle e cercarono il supporto della Lega.
E cosí l’intera Lega
si schieró ordinatamente contro quel che restava dei Dervisci.
Vedendoli si fermarono
gli Auroradei, ma solo per un istante. Poi l'Uomo senza Nome fece
sentire la sua Voce:
“Ecco fratelli” “è
giunto il momento di donare noi stessi alla Fiamma. Non per lontana
Gloria né per la fredda Storia.
Ma qui e adesso.
Noi esistiamo qui e
adesso.”
E per un ultima, ultima
volta, caricarono i berseker.
Guidati dall’uomo
senza nome caricarono le fila della lega.
Grande fu il loro
impeto. Potente l’impatto. Ardente la furia.
Spezzarono le linee dei
Nani e quelle dei Monaci.
Passarono oltre
uccidendone molti e per un istante sembrò che il miracolo dovesse
verificarsi.
Fino a quando lo
slancio si infranse contro i metallici carri di Begaruh.
Li caddero tutti.
Ma Arik pagó un duro
prezzo di sangue per ognuno di loro.
Cosí che, il sole
tramontò specchiandosi su un enorme lago di sangue.
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