In quel giorno i due
eserciti si schierarono l'uno contro l'altro, potentemente armati e
variamente corazzati.
La Lega di Giustizia
schierava poco piú di ventimila seguaci provenienti da Begaruh,
Narim, Kulma e Satod.
Al centro dello
schieramento stavano i guerrieri di Begaruh sui loro carri da
battaglia. Addestrati fin dalla nascita all'arte micidiale della
guerra sorridevano sotto i loro elmi impenetrabili, sicuri della
vittoria.
Piú che sul loro
numero, che era infatti assai ridotto, contavano sulla perfetta
disciplina e la superiorità delle loro macchine .
Questi carri erano il
fulcro della potenza di Begaruh: tirati da tre cavalli, trasportavano
un auriga e un combattente. Rossi come il fuoco erano, in omaggio al
sangue, con dorate bordure che scintillavano nel sole che sorgeva.
Fatti di metallo potevano resistere a frecce o peggio.
Su di essi i guerrieri
interamente coperti di acciaio con aguzze lance sembravano i
Messaggeri della Vendetta.
Le nere sacerdotesse di
Narim stavano appartate, sull'ala sinistra in una formazione
compatta. Di numero meno di trecento, i loro capelli bianchi erano
l'unica luce che spezzasse l'oscuritá del gruppo. Non era mai stato
folto il numero di quelle delle tre isole, ma colui il quale avesse
calcolato la loro forza su questo fatto avrebbe scoperto con orrore
di errare. Grandi infatti erano i poteri di queste elfe che avevano
consacrato la vita alla disciplina interiore. Erano protette da
leggere armature di scaglie ricoperte di rune e simboli.
I Monaci di Satod erano
alla destra di Begaruh. Simili alle sacerdotesse nei loro intenti
differivano nei mezzi. Non avevano altre armi che le loro mani ne'
altra armatura che i loro stessi corpi. Si muovevano flessuosi come
gatti in caccia della preda.
I Diecimila nani di
Kulma stavano poderosi sull'estrema ala destra. Tozzi e ben piantati
sulla terra che amavano. Le lunghe barbe rossicce erano intrecciate
di gemme e fiori di cristallo.
In tutto la Lega poteva
contare su 23 mila armati.
La formazione della
Lega di Giustizia era sbilanciata a favore dell'ala destra dove si
trovavano i diecimila di Kulma insieme a ottomila di quelli di Satod.
Si contrapponevano loro
i quasi cinquantamila prodi del Sodalizio dello Splendore. Gli
abitanti di Aurorade, Ludageh, Desio e Mieleim. Eran di numero piú
del doppio di quelli della Lega e ribollivano come mare in tempesta
che volesse spazzare un fuscello ridicolmente posto in fronte a lui.
Il grosso dell'armata
era formato dagli abitanti di Aurorade, ventimila indisciplinati
combattenti, animati da selvaggia furia. Altissimi, con i capelli
ribelli e i petti poderosi esposti al sole erano armati di lunghi
spadoni.
Accanto a loro stavano
gli gnomi di Ludageh. Benché intervenuti in gran numero non amavano
la guerra e la battaglia. Preferendo, e di di gran lunga!, il
conviviale banchetto che segue all'intelligenza del commercio allo
spreco di risorse del massacro. Avevano portato con se grandi
catapulte e baliste con cui speravano di sconfigger il nemico da
sicura distanza.
Ciascuno di loro era
armato di una piccola balestra e di una corta daga.
Le amazzoni di Mieleim,
in numero di 7000, erano a sinistra dei Berseker. Bianche di pelle e
rosse di capelli. Tatuate sul viso e sul seno sprezzante. Armate di
lunghi archi colorati corteggiavano la morte con passione.
All'estrema destra
dello schieramento, infine, accanto agli Gnomi vi erano i leggeri
cacciatori di Desio. Per nulla a loro agio sotto il sole sorgente
vestivano di cuoio e portavano corte lance da caccia.
Nessun commento:
Posta un commento