Volontá
Il Grande Re li fissó
gentilmente continuando a sorridere appena. Poi il suo mobile volto
si arricció di Volontá, per un attimo solo.
Un arricciare della
larga fronte, popolata dei segni della Sapienza.
Un solo instante di
volontá per domare il Signore delle Forze della Vita.
Puó bastare ció per
far la differenza?
Puó bastare, e bastó.
Allora uno dei due di
Aurorade si ritirò nel deserto per soggiornarvi 400 anni e capire la
SUA volontà.
Di lui non sapremo il
nome che nel giorno in cui i Cancelli del Nome saranno infranti in
quanto egli é il Custode della Fiamma che sotto le ceneri cova.
L'altro invece fu
infiammato visibilmente come incenso gettato sulle braci.
La lingua si sciolse e
cantó parole di fuoco:
"Sia sempre
benedetto il Grande Re, l'assoluto degli assoluti, il grande dei
grandi. Lui mi ha scelto per questa grande missione. Io , il suo
servitore, la porteró a termine come è vero che mi chiamo
Hegalon."
Così parló Hegalon cercando nello sguardo di Lui un segno o una direzione. Quando credette di averlo trovato prese il Cammello e partí per l'Occidente. per 3 settimane cavalcó dentro il deserto, fino quando non arrivó nella grande piana di Mezzo. Al suo centro esatto stava una roccia. Ed essa era bucata.
A suo dire dallo
sguardo penetrante del Grande re.
"Ecco il segno"
disse Hegalon "qui erigeró la Cittá."
Prendendosi il punto in
mente tornò al luogo avito e peroró la causa della Cittá con si
tanta passione che quelli di Aurorade non potettero resistere.
Infatti la Lingua del
Fuoco ardente era scesa a consacrarlo e i capelli gli si arricciavano
sugli orecchi.
Hegalon era Ardore
Portato a Terra, il Generale del Santo Re.
Per settimane Aurorade
fremette di energie senza pari fino a quando tutto fu pronto.
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